BIOFERTILITY: LA DISTANZA NON E’ UN PROBLEMA, LA PERSONALIZZAZIONE E’ IL NOSTRO PUNTO DI FORZA.

ABBIAMO FATTO DELLE DOMANDE AD ALCUNE DELLE NOSTRE PAZIENTI IN MERITO AL LORO PERCORSO QUI A BIOFERTILITY,

DI SEGUITO LE LORO RISPOSTE:

1)   LE è PESATO O LE E’ STATO DIFFICILE FARE IL TENTATIVO COSI’ A DISTANZA?

 2)   PERCHE’ HA SCELTO IL PROF MANNA NONOSTANTE LA DISTANZA?

 3)   COSA DIREBBE A CHI CERCA UN CENTRO DI P.M.A. QUALIFICATO MA HA PAURA CHE CON LA DISTANZA ECCESSIVANON SI POSSA FARE BENE.

 4)   COME HA FATTO IN PRATICA A DISTANZA?

                      VALERIA A.

 1) no, non mi è pesato per niente

2) perché dopo averlo conosciuto durante il colloquio Skype ho pensato che lui mi aveva dedicato più tempo di tutti gli altri medici che avevo incontrato fino a quel momento e anche perché il cuore mi faceva credere che era la scelta giusta.

3) di non pensare questo. Il prof e il suo staff sono sempre presenti e pronti ad intervenire nella terapia

4) ho fatto i monitoraggi da una dottoressa nella mia città e li inviavo per email al prof insieme ai dosaggi ormonali. Ogni volta il prof mi rispondeva per email se mantenere invariata la terapia o cambiare qualcosa, e questo anche il sabato o la domenica. Poi ti dicono loro quando prenotare l’aereo x andare a Roma.

FEDERICA ALAMPI

1) Non mi è pesato fare il tentativo a distanza perché con il preavviso di uno/due giorni Sono sempre riuscita ad organizzare la partenza.

2) Ho scelto il professore Manna perché mi ha ispirato fiducia dal primo incontro che abbiamo avuto e per i suoi modi pacati di spiegare ogni passaggio di quello che saremo andati ad affrontare.

3) 4) La distanza è solo un dettaglio quando ci si affida ad un centro dove la personalizzazione e il suo punto  di forza , credo che quello che dovrebbe contare sia la riuscita del tentativo a prescindere dalla distanza , ci si mette d’accordo prima con il proprio ginecologo abituale in modo tale da effettuare tutti i controlli ecografici nella propria città .

JOLE OLIVIERI

1)  E’ stata un po’ complicato organizzare le trasferte avendo un lavoro a 40h e sapendo solo il gg prima di dover fare delle visite per il giorno successivo.

2)  Ho letto pareri positivi (che confermo) viste le brutte esperienze avute in centri piú vicini.

3)   Con un po di organizzazione e elasticità del lavoro si può fare.

4)  Ho spiegato la situazione a lavoro e mi hanno dato dei giorni di permesso quando ne avevo bisogno.

LAURA LASLAU

1)Non è stato difficile fare il tentativo a distanza .

2 ) Ho seguito la pagina di Facebook è ho scelto il professore perché ha un modo suo calmo e pacato di parlare con pazienti e ti fa capire.

3 ) Non conta la distanza quando vuoi una cosa, non bisogna avere paura, si può fare anche con la distanza.

4) Dal centro sono stati sempre disponibili…con tanta pazienza con me per farmi capire tutto bene .

LAURA C.

1)   No, avendo la possibilità di essere seguita a distanza nella prima settimana della stimolazione mi è bastato recarmi a Roma solo la seconda settimana e direi che è stato meno stressante che farla qui, perché cmq il centro più vicino a casa mia è a 200 km e andare un giorno sì e uno no di sicuro non era più semplice del recarsi una settimana a Roma.

2)   Dopo vari tentativi andati male mi sono messa a cercare a leggere per capire se ci fosse qualcuno che potesse studiare meglio il mio caso senza inserirmi in un protocollo standard. Ho trovato il Prof, mi sono “documentata” su di lui e ho deciso di fare il primo colloquio. La prima sensazione che ho avuto durante il colloquio è stata quella di parlare con una persona attenta e scrupolosa e soprattutto molto molto competente, sensazione che è stata più che confermata alla prima visita.

3)   La distanza non è un problema, il Professore ti segue benissimo anche a distanza e comunque l’impegno al massimo può essere per un paio di settimane, basta organizzarsi.

4) Ho fatto qui tutti gli esami propedeutici alla stimolazione, poi mi sono fatta seguire in loco dalla mia ginecologa per i primi 6 giorni circa chiedendole di farmi le ecografie nei giorni richiesti dal Professore, stessa cosa per i prelievi del sangue, ho chiesto al laboratorio la disponibilità. Ho mandato ogni volta i risultati al professore che mi aggiornava puntualmente sulla terapia da seguire in base ai controlli effettuati. Dopo di che mi sono recata a Roma, ho trovato un appartamentino proprio vicino allo studio del Professore e sono rimasta lì un’altra settimana. Il giorno dopo il transfer sono ritornata a casa mia.

SERENA RAFFA

1)   Non è stato difficile e non mi è pesato, nonostante quasi sempre sono partita da sola a causa della distanza di mio marito per lavoro.

2)   Ho scelto il professore Manna perché ho avuto modo di capire la sua professionalità e la sua preparazione in questo campo e la distanza è passata in secondo piano.

3)   Direi (come infatti mi capita realmente di dire) di non aver paura della distanza perché si è seguiti molto bene e tutta l’equipe fa il possibile per seguire quasi tutto a distanza e limitare i viaggi a quando è realmente necessario. Prendete queste trasferte come una vacanza, (un’avventura nel mio caso visto che ero da sola) e vedrete che non vi peserà.

4) Ho eseguito degli esami importanti che avrei potuto anche fare vicino casa,dal professore in quanto ho preferito affidarmi completamente al suo centro, per scelta ho fatto esami e monitoraggi invece vicino casa e inoltrato il tutto in giornata.ricevendo indicazioni e risposte ai miei eventuali dubbi tempestivamente.

SOFIA BRUNETTI

1)   Sicuramente la distanza inizialmente mi preoccupava, ma alla fine non è stato poi così pesante. Anche con i mezzi pubblici riuscivamo ad organizzarci tranquillamente.

2)   Sin da quando ci siamo affacciati al mondo della PMA eravamo rimasti colpiti dal centro del Prof. Manna, conosciuto tramite la pagina facebook. Il primo tentativo di fecondazione assistita però, proprio a causa della distanza, decidemmo di farlo nella nostra regione. Dopo il primo transfer negativo abbiamo deciso di fregarcene della distanza e di andare dal Prof. Manna proprio perché colpiti dal suo modo di lavorare, dall’estrema personalizzazione dei percorsi da lui seguiti e dal fatto che per il Prof.e per tutto il suo staff non sei soltanto un numero ma sei una persona.

3)   Direi assolutamente di non farsi spaventare dalla distanza, quando si ha questo sogno tanto grande da voler realizzare, anche la distanza deve essere messa in secondo piano. L’importante è cercare di scegliere un centro che ci trasmetta una certa sicurezza, in cui ci si senta veramente seguiti.

4) Mi sono organizzata come meglio potevo, facendo spesso viaggi in treno e altre volte in macchina. Negli ultimi giorni prima del pick-up siamo andati su e giù da Roma 3 volte ma non ci è assolutamente pesato.